Oggi oltretevere hanno elevato al rango di beati ben 498 spagnoli, la maggior parte religiosi, morti nella guerra civile spagnola e nel breve periodo che la ha preceduta. Martiri del 20° secolo.
Non so se essere d'accordo con questa definizione. Mi sa che un buon numero di loro, la maggioranza forse, sono stati messi di mezzo dall'allora schierarsi della chiesa spagnola dalla parte del golpe del generale Franco prima e del suo regime poi. Giusto per ricordare la natura universale degli insegnamenti divulgati.
Cosa il regime franchista abbia fatto in termini di testimonianza cristiana mi sfugge. Magari uno avrebbe dovuto vivere in prima persona il franchismo per rispondere adeguatamente. Mi ritengo però fortunato a non averlo sperimentato e pazienza se le mie parole rimangono al livello di pure supposizioni.
Certo che oggi si beatificano tante persone morte ammazzate, quasi che fosse un dovere storico, oltre che religioso, rendere loro un riconoscimento.
Peccato che la storia, quella storia che va sotto il nome di guerra civile spagnola, il suo vincitore lo avesse proclamato già nel 1939. Con la chiesa al suo fianco. Decenni passati, coi vincitori a braccetto, e tutti questi morti fermi in un qualche faldone, pronti per essere messi di mezzo un'altra volta.
La storia la scrivono dapprima i vincitori. Dopo, pur con tempi molto lenti, può rendere giustizia ai vinti. Era la loro occasione, sarebbe stata la loro occasione. Ma si sa, chi pensa al bene universale in genere è accecato dall'impegno che mette in certe azioni per accorgersi del dolore che causa.
Non so se essere d'accordo con questa definizione. Mi sa che un buon numero di loro, la maggioranza forse, sono stati messi di mezzo dall'allora schierarsi della chiesa spagnola dalla parte del golpe del generale Franco prima e del suo regime poi. Giusto per ricordare la natura universale degli insegnamenti divulgati.
Cosa il regime franchista abbia fatto in termini di testimonianza cristiana mi sfugge. Magari uno avrebbe dovuto vivere in prima persona il franchismo per rispondere adeguatamente. Mi ritengo però fortunato a non averlo sperimentato e pazienza se le mie parole rimangono al livello di pure supposizioni.
Certo che oggi si beatificano tante persone morte ammazzate, quasi che fosse un dovere storico, oltre che religioso, rendere loro un riconoscimento.
Peccato che la storia, quella storia che va sotto il nome di guerra civile spagnola, il suo vincitore lo avesse proclamato già nel 1939. Con la chiesa al suo fianco. Decenni passati, coi vincitori a braccetto, e tutti questi morti fermi in un qualche faldone, pronti per essere messi di mezzo un'altra volta.
La storia la scrivono dapprima i vincitori. Dopo, pur con tempi molto lenti, può rendere giustizia ai vinti. Era la loro occasione, sarebbe stata la loro occasione. Ma si sa, chi pensa al bene universale in genere è accecato dall'impegno che mette in certe azioni per accorgersi del dolore che causa.
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